Ci siamo dimenticati degli adolescenti

Stiamo tutti vivendo una fase particolare della vita, che ci mette alla prova, che ci espone a scelte nuove, differenti da quelle a cui siamo abituati.

Da un giorno all’altro, le scuole sono state chiuse, ci è richiesto di non uscire e abbiamo molto più tempo, da vivere in famiglia e con i figli. Ci ritroviamo a condividere anche pensieri ed emozioni: una grande opportunità , ma arrivata  senza preavviso.

Ho riflettuto su come poter dare un contributo in questa situazione e ho pensato di usare questo canale. Si tratta di un modo per condividere riflessioni e spunti legati a questa situazione, dando anche qualche consiglio per gestirla.
E’ importante che ognuno di voi adatti quello che leggerà alla sua situazione personale.

Non ci sono regole e strategie quando si parla di relazioni, ma spunti utili .

Negli scorsi giorni sono state condivise molte spiegazioni su come affrontare l’argomento “Coronavirus” con i bambini. Genitori ed esperti si stanno attivando per trovare una modalità per spiegare ai bambini cosa sta accadendo, per insegnare cosa sono i virus e per tranquillizzare le loro paure.

In generale, però, ci siamo dimenticati degli adolescenti : non più bambini, ma nemmeno adulti; persone su cui le favole (forse) non fanno più presa, che sembrano sentirsi superiori, disinteressati e invincibili rispetto a tutto ciò che sta accadendo intorno a loro.
Sembrano e, per certi versi, sono: è l’essenza dell’adolescenza.

Facciamo un esercizio e ritorniamo con la mente alla loro età: cosa avremmo fatto noi, se avessero detto che saremmo rimasti in casa da scuola, con tantissimo tempo libero, con genitori impegnati (e preoccupati) per la situazione?

Probabilmente saremmo usciti, magari restando tutto il giorno su una panchina o giocare, tutti insieme, per passare il tempo e divertirci.
In questi giorni i ragazzi si sono divisi: chi è rimasto ancora più in casa di prima; chi è uscito ancora più di prima.
Ma non hanno voluto sfidare il virus, hanno fatto semplicemente i ragazzi.

Come aiutarli quindi in questa situazione?

  • SPIEGARE l’importanza di limitare i rapporti sociali, andando sulla concretezza della loro vita personale;
  • ASCOLTARE il loro punto di vista e le conoscenze che hanno; a volte sono più approfondite delle nostre, ma faticano a contestualizzarle;
  • CONFRONTARSI e ORIENTARSI insieme all’interno delle informazioni che arrivano dai vari canali, senza esagerare con l’aggiornamento costante;
  • NON MINIMIZZARE alcune loro strategie e modi di vedere la situazione; spesso ci possono insegnare punti di vista alternativi;
  • RESPONSABILIZZARLI spiegando che ognuno di loro può essere utile in casa e alla comunità, SENZA CARICARLI  di eccessiva emotività.

I ragazzi hanno molte risorse e possono essere grandi opportunità in queste situazioni: aiutiamoli a vederle e a concretizzarle!

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